martedì 12 febbraio 2013

Qual è la chiave dell'esistenza?

Esistere, dal latino Ex-Sistere forma secondaria derivata da Stare, stare saldo essere stabile, per chi crede alla creazione significa "essere in atto".
L’esistenza in quanto categoria, cioè determinazione concettuale di un particolare modo di essere, implica una serie di problemi metafisici. La relatività e finitezza con cui si presenta a noi l’esistente di fatto, richiamano il problema della sua origine (nascita) e della sua fine (morte), e perciò del suo rapporto con il principio (problema del divenire); la sua consistenza, il durare e mantenersi nell’essere implicano il problema del rapporto con l’essenza. Tali questioni, che la metafisica risolve, in generale, nell’ambito di una dottrina dell’essere in quanto essere, si ripresentano, in concreto, quando si consideri quel tipo di esistenza che è l’umana, ove l’esistere è un esistere che ha la coscienza di esistere. La questione diviene allora problema dell’uomo di fronte a se stesso, anzi l’esistenza tende a coincidere con la sua stessa problematica, la quale si anima di un calore e una passionalità ignote alla freddezza scientifica della metafisica . Sorge così, dalla considerazione dell’esistenza umana concreta, una tematica ricchissima, che investe tutti i problemi della vita e del destino individuale, in quanto l’esistere è sentito dall’uomo come il proprio personale esistere, e si presta quindi ad esser variamente descritto secondo l’infinita molteplicità di strutture che la vita umana assume.

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