domenica 8 giugno 2014

THE BUILDING - COCA COLA

"The Building" è il nuovo film d'animazione di Coca-Cola, progettato dall'agenzia Wieden + Kennedy.  
Seguendo un palloncino rosso attraversiamo i diversi piani di un edificio e guardiamo momenti familiari di felicità, momenti di vita che ruotano intorno a una bottiglia di Coca-Cola.
 Ci piace!




giovedì 8 maggio 2014

EBBENE SI' IL SOCIAL E' FEMMINA

Sono gli uomini a crearli, ma sono le donne ad utilizzarli...


Le ricerche lo confermano già da qualche anno; nell'attività social le donne eccellono rispetto agli uomini principalmente per:
  • creare relazioni e coltivare quelle personali (65%);
  • condividere contenuti (28%);
  • per il proprio intrattenimento (48%);
  • apprendere e curare la propria crescita personale (37%).
Facebook in particolare sembrerebbe il luogo principale nel quale le donne possono esprimere se stesse.
Gli uomini invece, utilizzano i social principalmente per aspetti legati al business (27%) e per il dating (13% contro il 7% delle donne), non a caso la percentuale di uomini che utilizzano Linkedin (social dedciato allo sviluppo di contatti profesionali) è superiore a quella femminile...
Insomma il mondo dei social network è "tinto" di rosa
Le donne superano gli uomini in quanto a presenza su piattaforme come Facebook, Twitter o Tumblr e sono più inclini a partecipare alla vita sociale ‘virtuale’ nei modi più diversi e anche dai dispositivi mobili. In particolare sono le padrone indiscusse dei social network ‘visuali’, quelli come Pinterest basati sulla condivisione di immagini.
Chi lo dice?
Uno studio di FinancesOnline su dati, con base statunitense, del Pew Research Center e Burst Media.
La piattaforma più ‘rosa’ di tutte è Pinterest, il social network ‘visual’ che consiste in una sorta di vetrina ‘grafica’ dei propri interessi, condivisi tramite immagini.
Come detto inizialmente il dominio al femminile sui social non è novità – è certificato già da qualche anno e non solo negli Usa – ma il dato interessante, soprattutto ai fini delle strategie dei colossi del web, è che le donne stanno guidando la ‘migrazione’ dalla versione ‘desktop’, cioè da computer, dei vari social network alle piattaforme mobili, cioè su smartphone e tablet. Sono fra gli utenti che infatti più tendono a collegarsi ai social tramite le ‘app’ (46% versus il 43% degli uomini). Il 32% delle donne usa un tablet, mentre negli uomini la percentuale scende al 20%.
(Fonte:Il social è rosa - Stefania Passarella - Ansa.it)

Da donna chiedo: " Quando si tingerà di rosa anche il mondo della politica, della diplomazia, della tutela dei diritti e dei rapporti inetrnazionali? Chissà che non ne sortisca qualcosa di buono!"

martedì 29 aprile 2014

IL FANTASTICO ALVES E LA VERA RICETTA DELLA VIRALITA'

 

Ora tutti sono delle scimmie. Il gesto di Dani Alves di mangiare la banana lanciatagli da un gruppo di tifosi razzisti ha incoraggiato le star del calcio e dello spettacolo a sostenere il terzino del Barcellona. Il gesto ha fatto il giro del mondo e nel mondo è diventato simbolo di antirazzismo. Tutti lo imitano, tutti mangiano una banana e postano le loro foto o pubblicno i loro video ...
"Complimenti Alves, hai fatto piu' tu in pochi secondi di quanto da sempre si riesca ad ottenere con leggi, convenzioni e paroloni:..Hai fatto parlare il mondo con un solo gesto...Certo perchè il tuo gesto è vero e nasce dalla stanchezza e dalla rabbia di chi continua a sentirsi discriminato "

Detto questo mi piace parlare di un'altra verità  emersa dall'accaduto.
Tutti abbiamo visto il video, tutto sappiamo che il gesto di Alves è diventato un fenomeno virale...
Ebbene ho riflettuto anche su questo (occupandomi di social, web e comunicazione), mi sono chiesta quale sia effetivamente la vera ricetta per rendere un video virale.
La risposta?
La viralità di successo è quella non programmata.
Possiamo scrivere o leggere pagine e pagine di blog e giornali con istruzioni per l'uso: ti "svelano" i segreti, le mosse vincenti, il decalogo del perfetto video virale e poi ecco che arriva un gesto spontaneo, non programmato, vero, perchè sentito e "drammaticamente" voluto, che destabilizza ... e contro ogni previsione di  social e viral strategist, fa il giro del mondo.
Ebbene se proprio dobbiamo vincolare tutto tra paletti e regole prestabilte da oggi mettiamo come primo step per creare un prodotto virale:
la spontaneità del gesto.
Grazie Alves

martedì 15 aprile 2014

Quando la comunicazione non prende bene la mira...

FIAT- UNA CAMPAGNA PARKING MARKETING CHE E' UN VERO FLOP

Il fatto:
Di fronte lo stabilimento Mirafiori, Fiat impacchetta le automobili straniere dei dipendenti per incentivare l'acquisto delle proprie vetture: "Vederti con un'altra ci ha spezzato il cuore, ma nonostante ciò continuiamo a pensare a te".



E' proprio così, non possiamo comunicare guardando alle cose solo ed esclusivamente da una angolazione, la nostra, con la presunzione di essere già vincenti solo perchè il marchio di cui ci occupiamo è FIAT...dobbiamo consocere tutta la storia del brand che promuoviamo e soprattutto dobbiamo avere piena consapevolezza della percezione globale che l'opinione pubblica si è fatta del brand. Ogni brand ha una propria storia che non sempre è fatta solo di successi,anzi,  spesso è una storia in cui ha dovuto fare i conti con problematiche di carattere sociale  in cui a farne le spese sono stati i lavoratori e le loro famiglie...
Ora, FIAT avrebbe dovuto pensarci un attimo prima di azzardare questa campagna "parking marketing". Ai lavoratori della Fiat forse poco importa di averle spezzato il cuore ...quello che piu' conta è che Fiat non li tenga sulle spine rischiando di spezzare non solo il loro cuore ma i loro equilibri finanziari.
E' evidente che molto spesso i brand piu' pubblicizzati e piu' conosciuti sono quelli che hanno sempre un rovescio della medaglia, ma proprio questo dovrebbe incentivare chi fa comunicazione ad aggiustare il tiro e prendere meglio la mira.
Mi viene in mente un esempio lampante:Coca Cola
Potremmo mai dire che la Coca Cola fa bene, che è salutare per i nostri figli? ma al tempo stesso abbiamo mai visto una pubblicità di Coca Cola in cui se ne vantano le qualità per la salute e il benessere fisico? No, sarebbe anche questo un autogol.
Coca Cola si fa conoscere al mondo attraverso campagne pubblicitarie in cui esalta valori come l'amicizia, la famiglia, la tradizione...Gli stessi brand automobilistici (esclusi i marchi del lusso naturalmente) ci abituano a pubblicità in cui viene messo in evidenza il valore chel'auto ha per le potenzialità di risparmio, di  sicurezza e così via...

Pertanto ribadisco che trovo poco consona questa campagna Fiat.
Al di là delle polemiche nate da parte dei sindacati che la considerano inacettabile per violazione della privacy, io la trovo semplicemente "Un ingenuo autogol" per un'azienda che ha messo in difficoltà molto serie la propria forza lavoro scegliendo, non automobili, bensì sedi straniere...
Maria Rosaria Iglio
Direttore Comunicazione
Studio Logos in Progress - Lugano

domenica 16 marzo 2014

FACEBOOK PER LE AZIENDE ? FAI DI UNA FANPAGE LA TUA RECEPTION


Ecco una delle soluzioni studiate per CETRA SA, società svizzera che si occupa di gestione immobiliare.
Obiettivo indicatoci dal cliente :
posizionamento del brand
miglioramento della percezione del brand
presentazione e proposta dei servizi forniti
PERCHE' UN'ATTIVITA' SOCIAL?
al di là della proposta di una fanpage FB, in quanto strumento inevitabile in una moderna e rinnovata attività  di web marketing, la creazione e la gestione della pagina rappresentava il giusto ed efficace compromesso tra la necessità di presentarsi al pubblico e a nuovi potenziali clienti e la scelta di partire da budget di spesa contenuti...
E' UNA STRATEGIA SUFFICIENTE?
No, se fosse l'unica strategia adottata saremmo ad un binario morto e sicuramente avremmo scontentato un cliente, che oggi sarebbe passato ad altra agenzia...

Convertire gli utenti di un mezzo di comunicazione on line, in clienti effettivi non è affatto un gioco da ragazzi, nè è un risultato che si consegue in brevissimo tempo, soprattutto se si vendono servizi
Abbiamo bisogno di molto di piu' che di una presenza su FB (aggiungo inoltre che i social da utilizzare sono parecchi, non possiamo limitarci ad uno).

 

Ebbene come lavorare?
Ci sono tre parole che illustrano e rappresentano alla perfezione il percorso da seguire in un'attività social:
CONTINUITA'
postare con continuità, regolarità e precisione. Quale modo migliore per fiidelizzare gli utenti?
Abituarli alla nostra presenza, senza mai sembrare invadenti, ripetitivi, considerando soprattutto che arriviamo ai nostri utenti e ai nostri clienti in un contesto familiare, informale.
CONTENUTI
è fondamentale fare marketing e posizionarci per contenuti. I nostri post (siano essi foto, testi, video) dovranno parlare di argomenti inerenti la nostra attività,ma sempre senza perdere di vista che siamo all'interno di un social. Per cui daremo notizie inetressanti, curiose, ma sempre accennate, anticipate...
Il Social è solo l'anteprima. da qui arribìviamo alla terza parola chiave...
CHIAMATA
dal social, da facebook dobbiamo chiamare l'utente verso proposte concrete, verso testi descrittivi sui nostri servizi, molto piu' dettagliati e differenziati per argomenti...un post, solo anticipato, sarà invece articolato, sviluppato e completato all'interno del sito o di una landing page. Porteremo l'utente verso un blog aziendale in cui potrà scoprire molto di piu' sulla nostra attività e sulle nostre competenze...


INSOMMA COME SPESSO MI PIACE DIRE AI CLIENTI: 
FACCIAMO DI UNA FANPAGE LA VOSTRA RECEPTION
UNA VOLTA CONTATTATA SMISTERA' GLI UTENTI NELLE PIU' DISPARATE DIREZIONI INDIRIZZANDOLI VERSO CIO' CHE LORO INTERESSA

preventivo fan page
  









a cura dell'ufficio comunicazione di Studio Logos in Progress Sagl-Lugano

martedì 25 febbraio 2014

FLAT DESIGN, IL DESIGN PIATTO CHE PREDILIGE COLORI RETRO', SEMPLICITA' E MINIMALISMO

                                      
                                                                                                                                                                                                                                                                      


 
                                       
Ma cos’è questo flat design? e perchè parlare di Flat design?
Perchè ?
Perchè le immagini parlano chiare, è un design che ormai trovate ogni giorno, è un design di tendenza e funziona. Ha il vantaggio di presentare un look di per sé semplice, diretto e di facile utilizzo e di conseguenza ideale per il mobile e per il web design.
Navigando in internet o guardando il logo di qualche giovane compagnia sicuramente l’avrete incontrato.
La stessa Apple ha da poco adottato questo stile per l’aggiornamento grafico del nuovo sistema operativo. Es. Il flat design utilizzato da Apple in iOS 7

 http://media.melablog.it/c/ce2/ios7-design.png



La traduzione letterale di flat design è “design piatto”. Si tratta infatti di un design semplice, che non utilizza effetti tridimensionali quali ombre, gradienti etc… Le immagini sono spesso minimali e c’è una chiara distinzione fra i piani, che non si intersecano mai.

Il risultato è un’assoluta semplicità nella visualizzazione, che agevola gli utenti  nella comprensione e nella leggibilità.                                                                             
 Altro esempio il logo di Spotify                 
Spotify Logo 



Gli elementi sono estremamente semplici e sono quasi sempre separati tra di loro. Oltre a una chiara distinzione dei piani (testi, immagini e altri elementi grafici sono nettamente distinti) l’applicazione di effetti standar come ombre, sfumature, gradienti, trasparenze, viene quasi totalmente evitata.


Vista la semplicità che contraddistingue questo stile, la tipografia e la scelta del font sono estremamente importanti.
Si prediligono generalmente font dal disegno semplice usati nella loro declinazione bold. In questo modo assumono più facilmente una forte consistenza visiva e una maggiore leggibilità.
Le stesse indicazioni vanno seguite nel design di simboli, bottoni e ogni cosa si colleghi direttamente all’elemento testuale.

Il punto di forza distintivo del flat design è rappresentato dai colori




Flat Design Color Palette
Vine Icons
Vine Icons Set

Le palette dei colori utilizzati per il flat design sono solitamente più luminose e piene rispetto agli altri approcci visivi. Solitamente le palette tradizionali si distinguono per l’utilizzo di 2 o 3 colori al massimo. Nel flat design possono tranquillamente arrivare a 6/8.
Le tonalità sono molto luminose e vibranti e non presentano sfumature di sorta.
I colori primari e secondari sono i più utilizzati e c’è una particolare predilezione per i colori “retrò”. Una inevitabile conseguenza di quanto premesso e' che il flat design si fonda sempre su approccio minimal, privo di effetti speciali.
 (fonte)
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http://goo.gl/jx3GcQ

giovedì 13 febbraio 2014

ESSENTIAL RULES OF EFFECTIVE LOGO DESIGN



A logo is an essential part of your company brand. It works together with elements such as your website, collateral, brand promise, and marketing efforts to set the tone for your company as a whole in the public arena. And while this sounds simple enough, many logos tend to overshoot or fall short.



 Does your logo have both horizontal and vertical options?








When deciding on a logo consider your brand first. Ask tough questions. Know who your clients are and what they want from you. Know what you want from your clients. Do research and think hard about your company’s mission statement.
Remember to ask the right questions internally... read more
 






 Consigli di Graphic Design
 scelto da Studio Logos in Progress
  Agenzia di Pubblicità Lugano



domenica 2 febbraio 2014

GRAFICA! NON SOLO CARTA...OGGI GRAFICA E' SOPRATTUTTO WEB DESIGN

 Come spesso accade a chi si occupa di pubblicità e comunicazione per aziende, il primo approccio con il cliente se non gestito in maniera chiara ed esaustiva, rischia di deviare sul grande equivoco che la pubblicità sia solo grafica e che soprattutto sia solo grafica cartacea.
Ora sappiamo tutti quante potenzialità di sviluppo abbia invece il web e come ci vengano messe a disposizione in maniera facilmente gestibile (se siamo addetti ai lavori) e anche piu' economica.
Ecco perchè fin da subito è importante chiarire che i servizi di grafica forniti al cliente saranno anche e oserei dire soprattutto servizi di web design.
Grafica tradizionale e grafica per il web andranno bilanciate secondo esigenze e obiettivi del cliente.
Questa riflessione mi porta a consigliarvi la lettura di alcuni consigli trovati nel web (fonte) e elaborati in parte anche dalla sottoscritta:

"Colore, tipografia, proporzioni, strategie visive,comunicazione e molto altro ancora.
Qual è il percorso più adatto per cominciare a “disegnare siti web“, quali sono i colori e i font più idonei per una certa tipologia di sito, o come strutturare un mockup efficace o ancora quali dettagli rendono un layout efficace ed esteticamente gradevole…?
Anche se la grafica tradizionale e la grafica per il web si poggiano sulle stesse basi, progettare per un supporto digitale è un’esperienza completamente nuova e ricca di sfumature rispetto alla progettazione mirata ad un qualsiasi supporto cartaceo, come può essere un depliant, una brochure, o uno dei tanti manifesti pubblicitari che ravvivano le strade della nostra città.
La progettazione per il web richiede  una forma mentis del tutto differente, un approccio diverso.
Le differenze di fondo che sussistono tra i due diversi modi di fare grafica delineano la prima vera nozione per chi si addentra per la prima volta nel mondo del web design o per chi proviene dal settore della grafica cartacea e vuole espandere le proprie capacità artistiche in un mondo relativamente nuovo e, per certi versi, decisamente stimolante.
Sicuramente in entrambi i casi partiamo da uno scopo comune: quello di comunicare. Di esprimere un messaggio – sia esso psicologico, commerciale o emozionale -  ad un target più o meno definito. La realizzazione grafica di un design accattivante non è un semplice lavoro basato su concezioni prettamente estetiche – e, di conseguenza, frivole e trascurabili – ma è una fase essenziale di ogni progetto di comunicazione che miri ad attirare l’attenzione dei potenziali clienti in modo immediato e visivo.
L’efficacia di un cartellone pubblicitario si misura con la sua reale capacità di attirare l’occhio di chi lo guarda, e l’efficacia di uno spot televisivo consiste nel suo riuscire ad attirare l’attenzione – in modo spesso audace- e a convertire tale attenzione in vendite.
E l’effettiva efficacia della grafica di un sito, come la misuriamo?  A quali parametri dobbiamo attenerci per la realizzazione di una buona grafica e in cosa consistono le differenze pratiche tra ciò che riguarda la progettazione grafica tradizionale e quella per il web?
La risposta a tutte queste domande è racchiusa nella legge delle due T: Target e Tecnica. L’analisi dei target a cui ci rivolgiamo – e dei diversi scopi che diamo alla grafica che andiamo ad elaborare – e lo studio delle differenze tecniche che delineano la grafica cartacea dalla grafica web rappresentano le basi da cui ogni grafico deve partire per una concezione più ampia e chiara del lavoro che dovrà svolgere.
Nella maggior parte dei casi, quando parliamo di “grafica cartacea” puntiamo un immaginario indice verso la cartellonistica e i comuni volantini pubblicitari che invadono quotidianamente le nostre cassette postali. Questo perché tali veicoli rappresentano il canale “tradizionale”, e comunque uno tra i più noti, con cui un’attività commerciale può pubblicizzare i suoi prodotti e servizi.
Chi è solito analizzare i cartelloni pubblicitari da un punto di vista puramente grafico/tecnico, si sarà senz’altro reso conto che difficilmente una réclame pubblicitaria di questo genere tende ad informare, a fornire cioè informazioni esaurienti circa la natura dei prodotti pubblicizzati; nella maggior parte dei casi lo scopo principale di tali manifesti è infatti quello di mettere in evidenza il marchio di un’azienda e di farlo attraverso immagini  evocative o slogan capaci di attirare l’attenzione in modo creativo e originale.
Nel web tale scopo viene a mancare in quanto la necessità primaria delle aziende é quella di fornire informazioni circa i propri prodotti e servizi,  e di farlo nel modo più esaustivo possibile, cosi che i potenziali clienti decidano di acquistare presso l’azienda.

Studio Logos in Progress - Agenzia di Pubblicità Lugano
Ottimizzazione
Un altro limite della progettazione grafica per il web riguarda la fruizione dei contenuti visivi (immagini, foto, elementi grafici) in termini di “peso” e di velocità in download. Nella grafica tradizionale il file sorgente di un progetto grafico viene consegnato direttamente alla stampa, senza che le dimensioni di tale file possano in qualche modo influire sull’efficacia dell’elaborato: alla tipografia non importa se il nostro file ha una dimensione di 5gb, poiché tale peso non compromette in alcun modo il processo di stampa.
Per concepire i contenuti grafici per il web è necessario entrare in un’ottica diversa, rivolta a tutte le operazioni utili a far si che questi contenuti siano non solo fruibili in termini di estetica, ma anche e soprattutto nelle loro dimensioni e nel peso che avranno una volta messi online: questo processo prende il nome di ottimizzazione e consiste, in pratica, nel tentativo di rendere gli elementi grafici “leggeri” da consultare senza comprometterne la loro gradevolezza.

Flessibilità

Un’altra differenza basilare tra la progettazione grafica su un supporto cartaceo e la progettazione grafica su web riguarda la diversa struttura dei contenuti sui due supporti. Nel caso della grafica cartacea, indipendentemente dal tipo di progetto su cui stiamo lavorando, abbiamo uno spazio predefinito a nostra disposizione, un’area di lavoro che ci viene imposta e che non possiamo ignorare o modificare.

Sappiamo per esempio che un biglietto da visita standard ha una larghezza di 8,5 cm e un’altezza di 5,5 cm, per cui la grafica dovrà svilupparsi tenendo conto di tali vincoli e, una volta impostata, apparirà esattamente per come è stata ideata, senza che fattori esterni possano influenzarne la resa estetica.
Sul web, le dimensioni di un layout possono variare, ad esempio, sulla base della dimensione della finestra del browser o del dispositivo utilizzato dall’utente per visitare il sito. Il nostro layout avrà un aspetto in un monitor da 29’’, un altro aspetto nello schermo di un iPhone, e probabilmente un aspetto ancora diverso nel monitor di un netbook da 10’’. Se il sito che stiamo progettando ha animazioni in Flash o in Javascript, queste potrebbero non essere visualizzate correttamente da alcuni utenti.
Ogni sito è, in pratica, una nuova sfida in cui un designer deve riuscire a trovare il giusto compromesso tra estetica e funzionalità.
Un errore comune a molti grafici che passano dalla grafica tradizionale a quella su web riguarda la realizzazione di un layout statico, rigido, incapace cioè di modificarsi in modo dinamico sulla base dei contenuti che si intende effettivamente visualizzare o delle altre innumerevoli incognite che possono sorgere una volta che il sito sarà effettivamente online.
Il concetto da apprendere é che sul web tutto è in continua evoluzione, e che sulla base di questo anche il tipo di grafica deve potersi adattare e mutare senza troppi disagi: testi più o meno lunghi, una pagina in più nel menu di navigazione, la visualizzazione del layout su un monitor a risoluzione diversa dalla nostra..nessuno di questi fattori deve compromettere l’equilibrio estetico del layout e al tempo stesso il tipo di layout disegnato non deve possedere una rigidità tale da impedire modifiche nei contenuti e nella struttura del sito.

Interazione e usabilità

L’ultimo punto è forse quello più rilevante, e consiste nella diversa capacità di interazione che l’utente finale ha con il design progettato.
La consultazione di un sito web, per quanto semplice esso sia, comporta una notevole forma di interazione: l’utente per fruire dei contenuti clicca su pulsanti e links, effettua ricerche, scorre il testo, apre menu e cosi via. Tutto ciò si complica ulteriormente nei siti in cui lo stesso utente ha la possibilità di registrarsi, accedere ad aree riservate, acquistare prodotti e servizi, interagire con una community.
Questo processo di interazione utente-interfaccia vede come conseguenza la nascita di nuovi concetti, come quelli  di usabilità e di accessibilità.
La regola generale da applicare ad ogni progetto grafico che abbia una destinazione web si può cosi riassumere: un design è buono quando è capace di guidare in modo chiaro ed intuitivo l’utente, chiunque esso sia, verso l’informazione.
I contenuti di un sito dovrebbero essere inoltre accessibili da utenti con vari gradi di disabilità fisiche e cognitive e fruibili anche con dotazioni software e hardware diverse da quelle tradizionali.
E’opinione diffusa da chi si approccia per la prima volta al web design che il concetto di usabilità sia abbastanza ostico da mettere in pratica."

Aggiungo naturalmente il Responsive Design come caratteristica essenziale per una progettazione web 

giovedì 30 gennaio 2014

AZIENDE E SOCIAL NETWORK - UN NUOVO MODO PER I BRAND DI PRESENTARSI SUL MERCATO

 " Affidarsi a una consulenza esterna per pianificare la vostra avventura sui social network e gettare le basi di una comunicazione produttiva è un ottimo inizio..."
 
Logos in Progress - Agenzia di Pubblicità - Lugano (Svizzera)
Proporre i social network in una campagna di comunicazione?
Dobbiamo fare molta attenzione perchè apriamo ai brand nuovi scenari con nuove potenzialità e nuovi obiettivi. 
Chi come noi sviluppa campagne social per i propri clienti deve avere una fondamentale consapevolezza: il social funziona se utilizzato nelle sue totali potenzialità e con l'obiettivo finale di intercettare nuovi clienti
Come qualsiasi altro strumento di marketing e comunicazione, anche il social non può avere una funzione fine a se stessa.
"Quanto sono lontani dalla realtà quei consulenti che propongono creazioni di pagine facebook o altri account,"gettati" nella rete senza strategie di gestione. Nella "rete" rimarranno incastrati senza possibilità di "salvezza, "disturbando" il brand e la sua reputazione". (Maria Rosaria Iglio - Communication Director Studio Logos in Progress - Agenzia di Pubblicità Lugano).
Pensate a quante aziende hanno creato in proprio pagine social, senza seguirne in maniera coerente e costante gli aggiornamenti e soprattutto senza prefissarsi un obiettivo preciso.
Come trascurare, ad esempio, la potenzialità del social come mezzo di raccolta dati?
Quanta importanza viene assegnata inoltre alla call to action o alle specifiche promozioni che devono rimandare al vostro sito aziendale o a specifiche pagine web create ad hoc?
Quanta attenzione e con quale competenza vengono monitorati i dati di accesso alle pagine, alle interazioni e ai commenti?
Insomma anche il social richiede competenza.
Riporto di seguito uno stralcio dell'articolo di Lisa Guerrini pubblicato tempo fa su "il Giornale .it".Un articolo che trovo esaustivo proprio in merito alla attenzione che deve essere rivolta alle strategie di social marketing affinchè i brand ne abbiano riscontro positivo.

"...Aprire la vostra azienda ai social network è l'inizio di una nuova avventura: un nuovo terreno di gioco, nuove regole, nuovi ostacoli, nuove strategie e nuovi obiettivi. Non è un dovere, ma un'opportunità per intercettare potenziali clienti, consolidare la fedeltà di quelli acquisiti, misurare umori e bisogni della utenza alla quale si rivolge il vostro business...
Pianificare una strategia di social media marketing non è cosa da poco. La presenza del brand sulla rete deve passare per un'attenta valutazione degli obiettivi aziendali, richiede competenze in comunicazione e conoscenza delle dinamiche d'interazione di ogni singolo social network.
Ogni prodotto vanta caratteristiche specifiche che l'utente già conosce e apprezza, frutto della comunicazione tradizionale e della presenza sul mercato (pubblicità, sito aziendale, passaparola). L'attività social deve sapere andare oltre, contestualizzarne l'uso e suggerire nuove frontiere.

...Ogni profilo social nasconde una buona dose di narcisismo. L'utente vuole partecipare e avere un ruolo attivo nella community, gratifichiamo il suo impegno. Dobbiamo ringraziare per i complimenti ricevuti, rispondere ai quesiti, offrire gadget… Usiamo la fantasia per inventare giochi e ruoli che premiano la fedeltà dimostrata. La voglia di protagonismo, di fronte all'indifferenza può facilmente diventare provocazione e critica feroce.
Le conversazioni attorno al brand/prodotto sono una ricchezza per la nostra azienda. Ci permettono di monitorare quello che in gergo "markettaro" si chiama il mood, ovvero l'umore e il chiacchierio che ruota attorno al vostro business. Ascoltare le esternazioni e raccogliere opinioni di chi già ci apprezza, fornisce un'ottima base per spunti su futuri prodotti e scelte di marketing.
Affidarsi a una consulenza esterna per pianificare la vostra avventura sui social network e gettare le basi di una comunicazione produttiva è un ottimo inizio..."