martedì 9 aprile 2013

NAVIGAZIONE 2.0 - OGNI UTENTE, UN SOGGETTO PROATTIVO


Navigazione 2.0
 Non piu' un concetto di esclusiva comprensione per addetti ai lavori. Se il popolo dei navigatori agli albori dell'era Internet era costituito esclusivamente da tecnici, informatici e programmatori, con l'evoluzione del web e delle sue applicazioni ha visto la trasformazione del proprio tessuto connettivo: oggi, come in un vasto oceano sconfinato, chiunque può utilizzare Internet  "navigando" alla ricerca di informazioni e notizie.
In realtà bisogna fare ben attenzione, perchè il  "nuovo popolo di navigatori" che anima il mare virtuale per quanto eterogeno nelle sue caratteristiche di genere, di appartenenza sociale, di convinzione politica, razza ecc. è accomunato da un'unica cultura, un'identica filosofia, un medesimo comportamento, quello dell'approccio alla rete come  dimensione sociale, della condivisione e della autorialità rispetto alla mera fruizione.
"...ebbene dal punto di vista tecnologico molti strumenti della rete possano apparire invariati (come forum, chat e blog, che "preesistevano" già nel web 1.0) è proprio la modalità di utilizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondati sulla compresenza nell'utente della possibilità di fruire e di creare/modificare i contenuti multimediale.
 La possibilità di accedere a servizi a basso costo in grado di consentire l'editing anche per l'utente poco evoluto, rappresenta un importante passo verso un'autentica interazione e condivisione in cui il ruolo dell'utente è centrale.
Nel descrivere le caratteristiche del Web 2.0 si procede spesso per confronto con il Web 1.0, indicando come nel passaggio di versione gli elementi fondamentali si siano evoluti o siano stati sostituiti da nuovi. Si tratta dunque di un modo di rappresentare il Web 2.0 divulgativo e non prettamente tecnico, ma piuttosto efficace per riconoscere l'evoluzione dei sistemi su Internet...(Fonte Wikipedia)"
Ecco dunque che il Web 2.0 si configura come un’innovativa forma d’interazione dinamica tra utenti attraverso l’uso di piattaforme multifunzionali e multicanali. Gli users possono così fruire, creare e modificare contenuti multimediali diventando soggetti proattivi della rete.
Il suo predecessore, il Web 1.0, adotta un approccio statico basato sulla semplice possibilità di consultazione, ricerca e selezione dei contenuti. Se in passato solo esperti informatici potevano accedere e modificare le informazioni online, oggi con il Web 2.0 ogni utente può liberamente diventare protagonista del Web. Si fruisce dell’informazione nell’ambiente stesso in cui essa è nata.
A tale proposito riprendiamo uno dei termini distintivi del web 2.0:
 Tagging
L'attribuzione di una parola chiave (tag) ad una risorsa informativa. E' un'operazione sempre più presente sul Web per archiviare indirizzi internet, fotografie, video, documenti individuando velocemente l'argomento principale dal punto di vista degli utenti. L'uso esteso e sociale del tagging va a costituire una folksonomia, ovvero un organizzazione delle risorse costruita dal basso con modalità emergente.Viene definita solitamente social tagging. Si oppone alla tassonomia che al contrario è costruita e calata dall'alto attraverso strutture non modificabili dall'utente.

Quali le prospettive future?
Il Web 3.0, una rete non più fatta di pagine ma di veri e propri spazi tridimensionali in cui navigare.

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