
Ora tutti sono delle scimmie. Il gesto di Dani Alves di mangiare la banana lanciatagli da un gruppo di tifosi razzisti ha incoraggiato le star del calcio e dello spettacolo a sostenere il terzino del Barcellona. Il gesto ha fatto il giro del mondo e nel mondo è diventato simbolo di antirazzismo. Tutti lo imitano, tutti mangiano una banana e postano le loro foto o pubblicno i loro video ...
"Complimenti Alves, hai fatto piu' tu in pochi secondi di quanto da sempre si riesca ad ottenere con leggi, convenzioni e paroloni:..Hai fatto parlare il mondo con un solo gesto...Certo perchè il tuo gesto è vero e nasce dalla stanchezza e dalla rabbia di chi continua a sentirsi discriminato "
Detto questo mi piace parlare di un'altra verità emersa dall'accaduto.
Tutti abbiamo visto il video, tutto sappiamo che il gesto di Alves è diventato un fenomeno virale...
Ebbene ho riflettuto anche su questo (occupandomi di social, web e comunicazione), mi sono chiesta quale sia effetivamente la vera ricetta per rendere un video virale.
La risposta?
La viralità di successo è quella non programmata.
Possiamo scrivere o leggere pagine e pagine di blog e giornali con istruzioni per l'uso: ti "svelano" i segreti, le mosse vincenti, il decalogo del perfetto video virale e poi ecco che arriva un gesto spontaneo, non programmato, vero, perchè sentito e "drammaticamente" voluto, che destabilizza ... e contro ogni previsione di social e viral strategist, fa il giro del mondo.
Ebbene se proprio dobbiamo vincolare tutto tra paletti e regole prestabilte da oggi mettiamo come primo step per creare un prodotto virale:
la spontaneità del gesto.
Grazie Alves