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Silenzio - denuncia
e call to action
E' risaputo, soprattutto tra gli addetti ai lavori, che ben il 55%
della comunicazione passa attraverso il canale non verbale,
chiamato anche linguaggio del corpo: comprende i movimenti del corpo,
del volto, degli occhi, l’atteggiamento, la prossemica, l’aspetto,
la postura. I gesti che effettuiamo comunicando possono
rappresentare: accompagnamento alla parola, per enfatizzare,
sottolineare; possono essere simbolici, regolatori, per manifestare
attenzione o distacco; emotivi.
Il silenzio è assenza di parole, ma è un modo strategico di
comunicare, il suo significato varia con le situazioni, le relazioni
e la cultura di riferimento.
Si insegna che nella comunicazione possiamo distinguere due
significative forme di silenzio:
il silenzio-risorsa: funzionale e utile per la comunicazione e la relazione. Può avere una funzione riflessiva, cioè si sta in silenzio perché si raccolgono idee, si elaborano dati, si riflette;può avere una funzione difensiva, cioè si tace per non aggravare un problema di relazione;
il silenzio-risorsa: funzionale e utile per la comunicazione e la relazione. Può avere una funzione riflessiva, cioè si sta in silenzio perché si raccolgono idee, si elaborano dati, si riflette;può avere una funzione difensiva, cioè si tace per non aggravare un problema di relazione;
il silenzio-arma: non è
funzionale alla relazione, ma ha per bersaglio figure percepite come
avversarie, e si utilizza il silenzio nei loro confronti per indurre
nell’altro sensi di colpa o per marcare l‘inferiorità dell’altro.
Credo che con la campagna di sensibilizzazione verso la malattia di Wilson,
il silenzio assuma una terza connotazione, quella di
silenzio-denuncia, funzionale ad un presa di coscienza, quella di
non sapere, di ignorare e soprattutto funzionale ad una presa
di coscienza condivisa che porta inevitabilmente ad un'azione:
informarsi.
Una call to action del tutto efficace e persuasiva.
Lo spot è stato realizzato da Fox4Dev, la struttura per lo
sviluppo sostenibile creata da Fox International Channels Italy, che
ha messo a disposizione dell'Associazione Nazionale Malattia di
Wilson la professionalità e la capacità comunicativa del gruppo
Fox, aiutando l'associazione a realizzare una campagna di
comunicazione volta alla realizzazione di un progetto di
sensibilizzazione e fundraising presso l'opinione pubblica.
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